OTTONE ROSAI

CAPOLAVORI TRA LE DUE GUERRE(1918-1939)

A Montevarchi, riapre dal 21 Gennaio al 06 Giugno 2021 un evento di rara bellezza e spessore culturale!

DOVE VISITARE LA MOSTRA

Palazzo del Podestà: Piazza Varchi 8 – 52025  Montevarchi (AR)

Per saperne di più sul Palazzo del Podestà lat 43.52372, long 11.56779


ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO

dal Lunedì al Venerdì 16:00-19:00

Sabato e Domenica: 10:00-20:00


CONTATTI

Informazioni turistiche e riguardanti l’esposizione

TEL.  340-6707636 OPPURE  392-0887082 Email: biglietteriamostre@gmail.com

 

L’AUTORE:

 (Firenze, 28 aprile 1895 – Ivrea, 13 maggio 1957)

Ottone Rosai nasce a Firenze, in via Cimabue, il 28 aprile 1895, figlio di un artigiano.  La sua vocazione artistica lo conduce in giovane età ad iscriversi presso l’Istituto d’Arti Decorative in piazza Santa Croce (Firenze), e successivamente frequentare il Regio Istituto di Belle Arti. Già dal 1913 frequenta artisti come Marinetti, Boccioni, Palazzeschi, Carrà, Severini e Soffici, che gli sarà amico, maestro e punto di riferimento per tutti gli anni Venti, facendogli scoprire, fra l’altro, l’innovativa lezione di Cézanne e il cubismo di Picasso. Nel  1915 partecipa alla Prima Guerra Mondiale ricevendo due medaglie d’argento al valore e fra il 1919 e il 1920 orienta la propria ricerca espressiva verso altri orizzonti,  abbandonando talune suggestioni cubofuturiste. Il rientro nella società è difficile e Rosai trova nuove idee del giovane Mussolini l’entusiasmo e lo slancio che cercava per opporsi alla borghesia e al clericalismo che tanto detesta. Nel novembre 1920 espone alcuni fra i migliori lavori del periodo in una mostra personale ordinata nelle sale di Palazzo Capponi, a Firenze. Nel 1922 la sua vita è segnata dal suicidio del padre, annegatosi in Arno per debiti. Nei suoi scritti giovanili rivela di sentirsi colpevole di quella morte, e di

Ottone Rosai, Ardito durante la Prima Guerra Mondiale

dover vivere due vite, la sua e quella del padre. Fino al 1929 collabora come illustratore ad alcune testate dell’epoca fascista (Il SelvaggioIl Bargello). La stipula dei Patti Lateranensi è per lui la conferma che l’anticlericalismo del primo Mussolini è stato tradito e provoca in lui una violenta reazione, che si traduce nella pubblicazione di uno scritto (Per lo svaticanamento dell’Italia) che desta scalpore tra le gerarchie fasciste. Nell’imbarazzo della federazione fiorentina, la voce dissenziente del pittore viene messa a tacere, facendo venire a galla particolari della sua vita privata finora tollerati e tenuti nascosti. Le voci di omosessualità minacciano di penalizzare il suo lavoro di artista, e Rosai viene praticamente costretto a sposare un’amica d’infanzia, che conosce e accetta le sue abitudini e le sue frequentazioni. Dopo l’ 8 Settembre 1943, Rosai viene fatto oggetto di una brutale aggressione, questa volta da parte di antifascisti che vedono in lui un sostenitore del regime ma ne ignorano le umiliazioni subite dai gerarchi.

Ottone Rosai – Via Toscanella 1922
Olio su tela

I quadri di Ottone Rosai vedono spesso protagonisti umili e pacifici popolani, colti in atteggiamenti quotidiani. Essi, posti nel contesto della pittura italiana del ventennio fascista quindi spesso ricollegati a una maniera di regime, in realtà nascondono un’intima contraddizione: sono infatti la risposta mite e pacifista all’eroica e dannunziana energia vitale inneggiata dai Futuristi. Negli anni cinquanta comincia a farsi conoscere in ambito internazionale, partecipando a rassegne in città come Zurigo, Parigi, Londra, Madrid.

Ottone Rosai muore ad Ivrea il 13 Maggio 1957. All’inizio degli anni Sessanta numerose vedute di Rosai pervengono nelle Collezioni civiche del Comune di Firenze dove, grazie al lascito Fei/Rosai, confluiscono anche le serie dei Tondini e degli Amici; sono dipinti che ritraggono persone a lui care, realizzati negli anni Quaranta e Cinquanta e destinati ad una fruizione privata, a lungo conservati nella sua casa studio. I personaggi ritratti sono letterati, critici e artisti con cui Rosai aveva condiviso la propria esistenza. OTTONE ROSAI – BIOGRAFIA ED OPERE


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